Clinica (11)

26
Ott

Solo un modo di guardare: una lente, tante lenti

 

Bisogna essere capaci di ammirazioni impetuose e accogliere in cuore molte cose con amore […]. Occhi grigi e freddi non sanno il valore delle cose. Ma, certamente: bisogna avere una forza contraria; saper volare in lontananze così vaste e lontane, da vedere in basso, molto in basso sotto di sé, anche le cose più ammirate, e molto vicino ciò che forse si è disprezzato.

Nietzsche

 

Trasferire,  mi riferisco proprio al “condurre al di là” della nostra stanza, l’intimo dialogo con i pazienti è un’impresa assai ardua. Anche il più fine e sensibile tentativo di rendere visibile quello che li dentro accade, al paziente e a noi, non può che tradursi in un mero artificio.

15
Giu

I miei trent'anni a Maresfield Gardens: l'ultima dimora di Sigmund Freud

 

Questa è l'ultima dimora di "papà" Freud e molto probabilmente per molti colleghi questa è una foto piuttosto nota. Per l'esattezza ci troviamo dinanzi all'ingresso di quello che oggi è il Freud Museum, è il giorno del mio trentesimo compleanno e questo è uno dei regali che ho scartato oggi.

Un pasto fugace consumato presso un tipico pub londinese, un tragitto in metro e quattro passi hanno preceduto l'arrivo presso questo posto per me affascinante e che da tempo campeggiava sul mio diario immaginario delle mete da visitare. Pagati i biglietti, devo dire abbastanza contenuti, ci accingiamo, si non ero sola, a visitarlo in lungo e in largo.

24
Mag

Una storia da un libro:  il signor D. e l'auto-potenziamento 

 

 

La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.

Kafka

"Il signor D., un vedovo ottantunenne, era appena tornato dall’ospedale.  Aveva diversi problemi di salute legati alla tubercolosi,  ma il suo morale era particolarmente elevato quando la sua operatrice, una infermiera di base, andò a trovarlo a casa. Benchè fosse stato segnalato per una terapia di sostegno per la perdita della moglie, morta di cancro 10 anni prima, egli osservò: “Me la sto cavando bene”. Riceveva un buon sostegno dal figlio e dalla moglie, malgrado questi vivessero in un’altra città.

24
Mag

La scatola dei ricordi: strumenti quotidiani per migliorare la memoria

     

Si deve cominciare a perdere la memoria, anche solo brandelli di ricordi, per capire che in essa consiste la nostra vita. La nostra memoria è la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento, persino il nostro agire

Dalle memorie di Luis Bunuel

 O. Sacks

 

Ogni giorno, nello scorrere della quotidianità, ci troviamo di fronte alla necessità di immagazzinare informazioni per poi poterle rievocare quando le circostanze lo richiedano. Questo processo a noi appare così naturale che non riusciamo neanche a rendercene conto, se non quando questo sistema così complesso inizia a vacillare.
La memoria guida costantemente le nostre azioni e i nostri pensieri e in tal senso è sempre in azione, ma questo non deve condurci a considerarla erroneamente contenitore di tutti gli stimoli che ad essa giungono dall’esterno e dall’interno. Essa infatti,  opera regolarmente una selezione su di essi.

21
Mag

L'enigma del lutto: dagli oggetti d'amore perduti ai nuovi oggetti d'amore

 

La perdita è indubbiamente uno dei temi che con maggiore frequenza è stato oggetto di studi e riflessioni psicologiche, che hanno messo in risalto la condizione di maturazione interiore conseguente a un’esperienza di dolore profondamente vissuto ed elaborato. È innegabile la paura che da essa scaturisce e che rappresenta una delle paure più stabili negli esseri umani, alla quale si risponde con rituali che hanno radici assai antiche.

In che modo cambia l'esistenza in seguito ad una perdita? In che modo la nostra risposta alla perdita può trasformarsi nel tempo? Cosa ci consente di distinguere il normale affetto del lutto, da una condizione di lutto patologico?

13
Mag

Una storia da un libro: Melanie e il suo amore impossibile

Di qualunque cosa le nostre anime siano fatte, la mia e la tua sono fatte della stessa cosa. 

Emily Brontë

Un pò di tempo fa lessi con molto interesse i contributi offerti da un libro "Donne che amano troppo" di Robin Norwood che racconta di storie di donne, che si sono trovate nella condizione di un amore così forte da distruggerle. Si tratta di amori difficili, così legati alle esperienze infantili da ripetersi inevitabilmente in tutte le relazioni. Il danno più consistente per queste donne è ritrovarsi all'interno di un'esistenza ridotta ad una perenne sofferenza.

13
Mag

In trappola da dentro

 


Osserva il gregge che ti pascola innanzi: esso non sa cosa sia ieri, cosa sia oggi, salta intorno, mangia, riposa, digerisce, torna a saltare, e così dall'alba al tramonto e di giorno in giorno, legato brevemente con il suo piacere e il suo dolore, attaccato cioè al piolo dell'istante, e perciò nè triste nè tediato.

Nietzsche

C'è una cosa che un pò tutti facciamo quando ci sentiamo in difficoltà, pensateci su e magari vi sorprenderete a scoprire che è proprio quella di abbellire il passato. Uso questo termine perchè trovo che si tratti proprio di un'operazione in cui il decorare diventa necessario per le brutture che non vogliamo vedere, anche quando le abbiamo già superate.

12
Mag

Una storia da un libro:  L'angoscia di morte e il desiderio di vivere

 

“Ricordiamo il vecchio adagio: si vis pacem, para bellum: se vuoi il mantenimento della pace, sii sempre disposto alla guerra. Sarebbe ora di modificare questo adagio e di dire: si vis vitam, para mortem: se vuoi sopportare la vita, impara ad accettare la morte”.

Freud

Charles, era un dirigente dai modi affabili, aveva alle spalle tutte le cose giuste. Un'istruzione eccellente ad Andover e a Harvard, per la Harvard Business School, il nonno e il padre entrambi banchieri di successo, la madre a capo del consiglio di amministrazione di un eminente college femminile.

09
Mag

Logorati d'amore: quando si smarrisce l'amore per se stessi

 

Non è mai notte quando vedo il tuo volto; perciò ora a me non sembra che sia notte, né che il bosco sia spopolato e solitario perché per me tu sei il mondo intero; chi potrà dunque dire che io sono sola se il mondo è qui a guardarmi? Shakespeare

 

Chiunque sia stato innamorato almeno per una  volta nella sua vita, avrà provato le emozioni eccezionalmente descritte da Shakespeare in “ Sogno di una notte di mezza estate”. Emozioni potenti, che ti fanno battere forte il cuore,  tirare quel sospiro che muove tutti i muscoli del corpo, in cui le spalle si liberano del peso di tanta gioia, le guance si arrossano e le parole si bloccano e tutta la nostra energia è convogliata nel desiderio di rendere quell'attimo eterno.

08
Mag

Riflessioni sulla volontà: un cammino verso se stessi

 


Avvicinare la volontà

Trovo curioso che di riflessioni sulla volontà, “dimensione antropologica essenziale”, come la definisce Manicardi (2012), il panorama psicologico sia piuttosto povero. Non mi riferisco, dicendo quello che ho appena detto, all'attenzione della psicologia verso la sua mancanza, comunemente conosciuta come abulia, ma ad una attenzione verso la sua essenza. 

Allo stesso tempo trovo prevedibile che i migliori contributi sulla volontà possano essere ricercati nella filosofia e nella sociologia, e, se posso permettermi di suggerire, anche nella letteratura.