Fiabe e Favole per l'evoluzione

Fiabe e Favole per l'evoluzione (5)

12
Mag

Filobus numero 75: la riscoperta del "qui e ora"


Una mattina il filobus numero 75, in partenza da Monteverde Vecchio per Piazza Fiume, invece di scendere verso Trastevere, prese per il Gianicolo, svoltò giù per l'Aurelia Antica e dopo pochi minuti correva tra i prati fuori Roma come una lepre in vacanza.

I viaggiatori, a quell'ora, erano quasi tutti impiegati, e leggevano il giornale, anche quelli che non lo avevano comperato, perché lo leggevano sulla spalla del vicino. Un signore, nel voltar pagina, alzò gli occhi un momento, guardò fuori e si mise a gridare:

09
Mag

Alice cascherina e il suo sperimentarsi nella realtà

Questa è la storia di Alice Cascherina, che cascava sempre e dappertutto. Il nonno la cercava per portarla ai giardini.

:- Alice! Dove sei, Alice?- Sono qui, nonno. - Dove, qui? - Nella sveglia. Sì, aveva aperto lo sportello della sveglia per curiosare un po', ed era finita tra gli ingranaggi e le molle, ed ora le toccava di saltare continuamente da un punto all'altro per non essere travolta da tutti quei meccanismi che scattavano facendo tic-tac.

Un'altra volta il nonno la cercava per darle la merenda:- Alice! Dove sei, Alice?- Sono qui, nonno. - Dove, qui?- Ma proprio qui, nella bottiglia. Avevo sete, ci sono cascata dentro. Ed eccola là che nuotava affannosamente per tenersi a galla. Fortuna che l'estate prima, a Sperlonga, aveva imparato a fare la rana:- Aspetta che ti ripesco. Il nonno calò una cordicina dentro la bottiglia, Alice vi si aggrappò e vi si arrampicò con destrezza. Era brava in ginnastica.

09
Mag

Occhietto, Duocchietti, Treocchietti: la fiaba delle tre prospettive vitali

Attraverso i secoli […] le fiabe finiscono per trasmettere nello stesso tempo significati palesi e velati: finiscono cioè per parlare simultaneamente a tutti i livelli della personalità umana comunicando in modo tale da raggiungere la mente ineducata del bambino nonchè quella sofisticata dell'adulto.

Bettelheim

C'era una volta una donna che aveva tre figlie: la maggiore si chiamava Occhietto, perché‚ aveva un occhio solo in mezzo alla fronte; la seconda, Duocchietti, perché‚ aveva due occhi come tutti gli altri; e la terza, Treocchietti, perché‚ aveva tre occhi, e il terzo proprio in mezzo alla fronte. Ma poiché‚ Duocchietti era proprio come tutti gli altri, la madre e le sorelle non la potevano soffrire, e le dicevano:

09
Mag

L'importanza della lentezza: il viaggio fantastico di Sepúlveda

 

 

Da non molto tempo mi sono resa conto che la lentezza mi sta incuriosendo in modo particolare. Nel trattenerla nella mia mente, con un atteggiamento indubbiamente in controtendenza rispetto alla velocità che mi scorre intorno, mi sono accorta di essermi imbarcata in un viaggio per certi versi impegnativo e per altri agevole.

Ho solcato, e ancora lo sto facendo, itinerari molto diversi, ma - ad un esame solo poco più attento - accomunati dalla possibilità di concedere al tempo il ruolo di benefattore piuttosto che di tiranno.

26
Apr

La fiaba delle tre piume: Sempliciotto e una vita al di là della superficie

Se  speriamo di vivere non semplicemente di momento in momento, ma realmente coscienti della nostra esistenza, la necessità più forte e l'impresa più difficile per noi consistono nel trovare un significato alla nostra vita.

Bettelheim