In questo percorso trasformativo, in cui la solitudine è cercata, assaporata in tutta la sua profonda essenza, ma a tratti anche tristemente subita, si compie il tenero ricongiungersi di due vite, al di là del tempo e dello spazio.
Il passato riconoscersi reciproco, custodito affettuosamente nel cuore, promuove la sua ricerca, scandita lentamente proprio nel suo procedere difficile e imprevedibile.
“Da che parte vado? Non c’è un cartello, un’indicazione.”
L’autore, conduce il lettore a cogliere il senso metaforico di un bivio esistenziale più che concreto, nel quale appunto si manifesta il più angoscioso smarrimento.
Tuttavia, seguendo fedelmente i suoi passi, fin da subito, ci si trova dinanzi a panorami affascinanti, si spunta trepidanti le tappe verso la metà finale, si banchetta tra profumi, imprevisti e spazi abitati da personaggi spesso solitari e taciturni. Una nota di intensa malinconia attraversa le pagine al riemergere dei ricordi, di momenti emozionanti condivisi. Si entra timidamente nel terreno dei sentimenti e il desiderio della presenza si fa concreto. Il fumo del tabacco che arde, il tempo cadenzato dai granelli di sabbia che scendono, le parole non dette, che l’autore lascia puntualmente sui fogli bianchi, segnano questo viaggio, gli danno una direzione, un significato. Un turbine di emozioni attraversa il protagonista, lo spossa e lo rende vitale, lo pone faccia a faccia con l’amore e il dolore, con la tristezza e felicità, aprendogli un nuovo scenario.