Lo spirito vitale di questo cortometraggio è del tutto rappresentato dalla poesia di cui ogni scena è intrisa. Si rivolge un pò a tutti, ed è a tutti gli effetti un elogio della lettura, ma mi sembra che si rivolga in modo particolare proprio a chi, in essa, non è ancora riuscito a trovare se stesso, come di fatto, accade al suo protagonista.
Mister Lessmore, infatti, scrittore di libri, ama narrare storie, ma queste storie non fanno volare, non istillano vita, la sua stessa vita manca di colori.
Proprio mentre sta scrivendo una delle pagine del suo libro, colto da una improvvisa e devastante tempesta, vede ogni cosa volare via, trascinata dalla forza del vento. Tenta inutilmente di resistere, tenendo sempre d'occhio il suo libro e usando il suo bastone come puntello, ma non è sufficiente, viene risucchiato nel vortice del cambiamento sotto la cui forza tutto muta.
Per rinascere ogni cosa deve essere distrutta
Mr. Lessmore si ritrova catapultato giù da una casa, strappata dalle sue radici, e a testa in giù in un posto sconosciuto. Un luogo grigio e desolante, senza punti di riferimento, si apre alla sua vista, lo ancorano al passato solo il suo cappello, il suo bastone e il suo libro. Un libro che ora gli mostra solo pagine bianche e sconfortanti.
In questo luogo isolato si muove con smarrimento, osservando il cumulo di macerie di ciò che è stato, e alzando gli occhi al cielo, improvvisamente, vede una ragazza sorridente, sostenuta da un gruppo di fantastici libri volanti.
Mentre il paesaggio inizia lentamente ad accendersi di tinte brillanti, Mr. Lessmore prende coscienza - testando le qualità del suo libro - che quest'ultimo proprio non è capace di volare, anzi capitombola al suolo perchè è lì il luogo a cui conduce, alle cose concrete del mondo.
Egli non sa ancora che è proprio questa peculiarità a consentirgli la scoperta della parte che ancora gli manca: la pulsante energia della fantasia. Come conquistarla?
Insomma, mi era venuto il furore di vedere ogni cosa dal di dentro, come se ogni persona ogni cosa ogni fatto fosse come un libro che uno apre e legge: anche il libro è una cosa, lo si può mettere su un tavolo e guardarlo soltanto, magari per tener su un tavolino zoppo lo si può usare o per sbatterlo in testa a qualcuno: ma se lo apri e leggi diventa un mondo; e perché ogni cosa non si dovrebbe aprire e leggere ed essere un mondo?
Sciascia
Leggere il libro come un mondo e ogni cosa come un libro.
Affidandosi alle indicazioni di un virgiliano libro volante approda presso la dimora che lo ospita e protegge, lì vi scorge altrettanti fantastici libri volanti, un tempio incommensurabile di storie eterne.
In esso, la curiosità creatrice di vitalità reca la testimonianza di chi vi è passato e un'operazione di mutua rivitalizzazione sancisce lo scorrere di energia da una storia all'altra, da una vita all'altra.
Di tutti i libri che li vi abitano ce ne è uno a cui Mr. Lessmore ridona vita e ne riceve altrettanta. È polveroso, malconcio e dimenticato, ma ancora capace di ridona vita, risvegliando in Mr. Lessmore, proprio quelle parti di se stesso dimenticate, maltrattate.
Ora sì che proprio queste parti, riscoperte e nutrite, potranno rendere il suo libro, un libro volante. Ora si che il suo libro potrà parlare a tutti di mondi da leggere e di storie attraverso cui leggersi. Così, una pagina dopo l'altra, appunta le sue scoperte senza sosta, fino all'avanzare dell'imbrunire.
La coscienza nasce all’incrocio del reale e dell’immaginario. È solo quando riusciamo a distinguerli, permettendo allo stesso tempo che convivano dialogando l’uno con l’altro, che possiamo raggiungere l’autoconsapevolezza.
Ogden
Senza pena e ormai pacificato con il suo cammino, Mr. Lessmore, saluta la sua casa per l'ultima volta e si abbandona all'incanto del volare. In una danza di infiniti approdi a quel luogo senza tempo, partecipa ora con la sua storia allo storia di un altro volo. Buona visione.