angela niro

angela niro

 

In questo articolo vi parlo di espressioni grafiche e del loro passaggio dall'intrapersonale all'interpersonale, ma per aiutarvi a capire meglio cosa intendo vi invito a leggere l'articolo.

Probabilmente vi sarà capitato che il vostro bambino avvicinandosi a voi con un bel dono, abbia allungato il suo braccino per mostrarvi, tutto orgoglioso, il frutto della sua creatività.

Se quello che dico vi è familiare, provate a ripescare la vostra reazione. È importante che sappiate che: guardarlo distrattamente, rimandarlo a un altro momento, riporlo sul tavolo, non è ciò che il bambino/a si aspetta e che non vorrebbe proprio che capitasse.

 

In questo articolo vi parlo di interazioni disorganizzate, una categoria di relazione tra madre e bambino ancora poco conosciuta.

Subito dopo la nascita il bambino si adatta al mondo facendo riferimento alla figura di attaccamento privilegiata.  In proposito Bowlby sostiene che:

Una delle variabili principali dello sviluppo di ogni individuo è, io credo, il percorso lungo il quale si organizza il suo comportamento di attaccamento: tale comportamento è determinato in larga misura dal modo in cui lo trattano le figure genitoriali, non solo nella prima infanzia, ma anche più oltre, fino all'adolescenza.

Di qualunque cosa le nostre anime siano fatte, la mia e la tua sono fatte della stessa cosa. 

Emily Brontë

Un pò di tempo fa lessi con molto interesse i contributi offerti da un libro "Donne che amano troppo" di Robin Norwood che racconta di storie di donne, che si sono trovate nella condizione di un amore così forte da distruggerle. Si tratta di amori difficili, così legati alle esperienze infantili da ripetersi inevitabilmente in tutte le relazioni. Il danno più consistente per queste donne è ritrovarsi all'interno di un'esistenza ridotta ad una perenne sofferenza.

Giovedì, 13 Maggio 2021 08:15

In trappola da dentro

 


Osserva il gregge che ti pascola innanzi: esso non sa cosa sia ieri, cosa sia oggi, salta intorno, mangia, riposa, digerisce, torna a saltare, e così dall'alba al tramonto e di giorno in giorno, legato brevemente con il suo piacere e il suo dolore, attaccato cioè al piolo dell'istante, e perciò nè triste nè tediato.

Nietzsche

C'è una cosa che un pò tutti facciamo quando ci sentiamo in difficoltà, pensateci su e magari vi sorprenderete a scoprire che è proprio quella di abbellire il passato. Uso questo termine perchè trovo che si tratti proprio di un'operazione in cui il decorare diventa necessario per le brutture che non vogliamo vedere, anche quando le abbiamo già superate.


Una mattina il filobus numero 75, in partenza da Monteverde Vecchio per Piazza Fiume, invece di scendere verso Trastevere, prese per il Gianicolo, svoltò giù per l'Aurelia Antica e dopo pochi minuti correva tra i prati fuori Roma come una lepre in vacanza.

I viaggiatori, a quell'ora, erano quasi tutti impiegati, e leggevano il giornale, anche quelli che non lo avevano comperato, perché lo leggevano sulla spalla del vicino. Un signore, nel voltar pagina, alzò gli occhi un momento, guardò fuori e si mise a gridare:

 

“Ricordiamo il vecchio adagio: si vis pacem, para bellum: se vuoi il mantenimento della pace, sii sempre disposto alla guerra. Sarebbe ora di modificare questo adagio e di dire: si vis vitam, para mortem: se vuoi sopportare la vita, impara ad accettare la morte”.

Freud

Charles, era un dirigente dai modi affabili, aveva alle spalle tutte le cose giuste. Un'istruzione eccellente ad Andover e a Harvard, per la Harvard Business School, il nonno e il padre entrambi banchieri di successo, la madre a capo del consiglio di amministrazione di un eminente college femminile.

 

Io mi faccio meraviglia della loro incredulità! Non sono forse abituati lor signori a vedere balzar vivi in loro stessi, uno di fronte all’altro, i personaggi creati da un autore? Forse perchè non c’è là (indica la buca del suggeritore) un copione che ci contenga?

Luigi Pirandello

"Ultimo, ma non meno importante: racconti di capacità sepolte" è la testimonianza di una proposta rivolta a scoprire e dissotterrare tutte quelle capacità che con il tempo, le esperienze e il nostro, diciamocelo pure, "impegno a non farcela", abbiamo accumulato, stratificato e cristallizzato proprio in quella parte di noi stessi che tanto facciamo fatica ad incontrare.

Lunedì, 10 Maggio 2021 20:02

Nel mondo dei sogni - Recensione

"In effetti, osservando i sogni per un lungo periodo di tempo, se si pone particolare attenzione a verificarne la successione e gli elementi costitutivi, si può notare che alcune immagini specifiche ricorrono nel tempo, si ripresentano a volte identiche, a volte modificate, quasi ad indicare dei “luoghi psichici”, delle bandierine identificative che evidenziano un qualche elemento psicologico che sta subendo un suo processo evolutivo. Accade così che questi mascherarsi, continuando incessantemente ad elaborare il loro significato, fino poi a scemare ed esaurirsi".

A. Carotenuto

 

 

Nel mondo dei sogni di Aldo Carotenuto, psicoanalista e notissimo esponente del pensiero junghiano, si presenta, nei suoi cinque capitoli, come una proposta asciutta e utile soprattutto per coloro che, interessati ad avvicinarsi al mondo dei sogni, temono di scontrarsi con una lettura didattica e meno divulgativa.

Il mondo dei sogni ha da sempre affascinato l'uomo e questa primitiva curiosità ha stimolato una grossa mole di studi, che nel tempo sono state revisionati, abbandonati  e anche ripresi.


Disabilità e funzioni cognitive: un'esperienza di empowerment in gruppo è il risultato di un progetto finalizzato a incrementare le abilità cognitive, nonchè sociali di un gruppo di utenti con disabilità cognitive, motorie e problematiche psicosociali con il quale ho avuto il piacere di lavorare.

Prima di entrare un pò di più nel merito del progetto, mi piacerebbe sottolineare un aspetto che trovo particolarmente rilevante al fine di far emergere il taglio che ho intenzione di dare a questo articolo.

Mi riferisco al fatto che, non a caso, ho scelto il termine di esperienza, si tratta della mia, e neppure a caso quello di empowerment ; sto parlando di potenziamento, di acquisizione di una maggiore consapevolezza sulla propria vita e sul contesto sociale in cui essa è inserita, ma è necessario che io sottolinei in che spazio questo è possibile, ossia quello delle RELAZIONI.

Questa è la storia di Alice Cascherina, che cascava sempre e dappertutto. Il nonno la cercava per portarla ai giardini.

:- Alice! Dove sei, Alice?- Sono qui, nonno. - Dove, qui? - Nella sveglia. Sì, aveva aperto lo sportello della sveglia per curiosare un po', ed era finita tra gli ingranaggi e le molle, ed ora le toccava di saltare continuamente da un punto all'altro per non essere travolta da tutti quei meccanismi che scattavano facendo tic-tac.

Un'altra volta il nonno la cercava per darle la merenda:- Alice! Dove sei, Alice?- Sono qui, nonno. - Dove, qui?- Ma proprio qui, nella bottiglia. Avevo sete, ci sono cascata dentro. Ed eccola là che nuotava affannosamente per tenersi a galla. Fortuna che l'estate prima, a Sperlonga, aveva imparato a fare la rana:- Aspetta che ti ripesco. Il nonno calò una cordicina dentro la bottiglia, Alice vi si aggrappò e vi si arrampicò con destrezza. Era brava in ginnastica.